Dopo i primi abbozzi di Francesco IV Manin (1670), con influssi di
Vincenzo Scamozzi e Baldassare Longhena, il parco diventa in epoca
barocca “Albergo della Pace e del Piacere” (da un poemetto di Daniele
Florio, 1766) su disegni di un “Giardiniero Francese” allievo di Le
Nôtre, il progettista del parco della reggia di Versailles, arricchiti
dal “mastro di casa” dei Manin, Giovanni Ziborghi: labirinti, giochi
d’acqua, serragli d’animali, arancere, ghiacciaie sotterranee, giardini
pensili, logge eleganti, modelli di fortezze ne fanno una meraviglia
destinata a stupire il viaggiatore, tanto che Goldoni lo definirà
“soggiorno degno di un re”.
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Indicazioni stradali