Lo scopo del presente documento, datato 19 novembre 1986, è raccogliere il contributo offerto da alcuni Enti convenzionati col Ministero della Difesa per l’arricchimento e l’approfondimento del dibattito sociale sui temi dell’Obiezione di Coscienza e...

Lo scopo del presente documento, datato 19 novembre 1986, è raccogliere il contributo offerto da alcuni Enti convenzionati col Ministero della Difesa per l’arricchimento e l’approfondimento del dibattito sociale sui temi dell’Obiezione di Coscienza e del Servizio Civile alternativo.


Fonte: https://www.cnesc.it/Allegati/Documenti%20storici/1986_Documento%20pre-CNESC.pdf

La ricerca è stata condotta perché il volontariato è un agente di innovazione, per indagare un approccio controcorrente e per costruire la società civile di domani. Dal punto di vista quantitativo, i primi risultati della ricerca sono: 658 questionar...

La ricerca è stata condotta perché il volontariato è un agente di innovazione, per indagare un approccio controcorrente e per costruire la società civile di domani. Dal punto di vista quantitativo, i primi risultati della ricerca sono: 658 questionari validi in 163 città italiane, e immigrati provenienti da 80 paesi diversi. L’identikit dei volontari di origine immigrata evidenzia che il 48% sono uomini e il 52% sono donne, l’età media è di 37 anni, vivono in Italia da circa 15 anni, il 4% di loro è nato in Italia. Sono pienamente inseriti nella società e hanno un buon grado d’istruzione: il 41% è laureato e il 36% è diplomato. Il 42% ha ottenuto la cittadinanza italiana. Di loro 6 su 10 lavorano. Partecipano al volontariato in varie forme: il 55% svolge volontariato continuativo, il 28% svolge volontariato estemporaneo o saltuario e il 17% ha svolto volontariato in passato ma accetterebbe di praticare volontariato saltuario. Per quanto riguarda l’incontro con le associazioni di volontariato, è avvenuto per la maggior parte mediante ricerca autonoma, grazie ad amici italiani, amici connazionali e membri dell’associazione, o mediante organizzazioni, servizi e centri. I principali settori del volontariato in cui operano sono attività culturali, educative, ricreative e di socializzazione, servizi di assistenza sociale. Alcune criticità evidenziate sono la scarsa conoscenza delle possibilità di fare volontariato, la scarsa conoscenza della lingua italiana, la discriminazione e il razzismo, la chiusura delle associazioni rispetto a chi è diverso. 


  Fonte: https://www.csvnet.it/images/altri/Medi.CSVNet.pres.TN.breve.pdf

Questa ricerca nasce dalla volontà di esplorare il mondo legato alle dinamiche migratorie che hanno cambiato l'Italia negli ultimi 35 anni. Troppo spesso, purtroppo, il modo con cui vengono rappresentati questi fenomeni sono collegati ad approcci eme...

Questa ricerca nasce dalla volontà di esplorare il mondo legato alle dinamiche migratorie che hanno cambiato l'Italia negli ultimi 35 anni. Troppo spesso, purtroppo, il modo con cui vengono rappresentati questi fenomeni sono collegati ad approcci emergenziali che obliterano i mutamenti profondi in atto. Questo lavoro ha provato a focalizzare il tema della partecipazione dei cittadini stranieri al mondo del volontariato, come soggetti attivi, come portatori di istanze di cittadinanza. Sono percorsi ancora minoritari ma presenti in misura crescente e pongono nuove sfide, che anche la galassia del volontariato e del terzo settore in genere, dovrà raccogliere.


Per la versione integrale del documento, consultare: Fonte: https://www.csmedi.com/wp-content/uploads/2017/10/ASSOCIAZIONI_VOLONTARIATO_STAMPA.pdf

Il presente articolo presenta 'Volontari inattesi, la prima indagine nazionale sull’"impegno sociale delle persone di origine immigrata”', curata da Maurizio Ambrosini e Deborah Erminio per il centro studi Medì, promossa da CSVNet e condotta sul camp...

Il presente articolo presenta 'Volontari inattesi, la prima indagine nazionale sull’"impegno sociale delle persone di origine immigrata”', curata da Maurizio Ambrosini e Deborah Erminio per il centro studi Medì, promossa da CSVNet e condotta sul campo nel 2019 con l’apporto determinante dei Centri di servizio per il volontariato. L’indagine rovescia una delle immagini più diffuse degli stranieri, che non sono solo “percettori di aiuti” ma protagonisti della solidarietà, anche nei confronti degli Italiani.


Fonte: https://www.csvnet.it/component/content/article/144-notizie/3553-volontari-inattesi-la-ricerca-che-rovescia-l-immagine-degli-immigrati?Itemid=893 

Il presente documento è stato redatto dal Gruppo CERFE per conto dell’United Nations Volunteer Program (UNV). La redazione di questo documento va collocata all’interno di un percorso intrapreso dall’UNV per lo meno da 5 anni, teso a ridefinire, in un...

Il presente documento è stato redatto dal Gruppo CERFE per conto dell’United Nations Volunteer Program (UNV). La redazione di questo documento va collocata all’interno di un percorso intrapreso dall’UNV per lo meno da 5 anni, teso a ridefinire, in un contesto mondiale fortemente mutato durante l’ultimo decennio, la natura, l’estensione e la portata del volontariato. Molti passi in tal senso sono stati già compiuti, ma nel quadro che si stava delineando è sembrata carente la parte relativa alla questione della partecipazione dei soggetti in stato di deprivazione o di povertà all’azione volontaria o alla “praticabilità” dell’azione volontaria dei poveri. Si tratta, appunto, di “pagine mancanti” che questo documento vorrebbe fornire.


Fonte: http://www.cerfe.org/public/UNVit.pdf

A seguito della celebrazione del decennale della nascita degli Empori promossi dalle Caritas diocesane, Caritas Italiana e CSVNet hanno deciso di esplorare un modello che, pur nella varietà delle declinazioni, si percepiva in forte espansione su tutt...

A seguito della celebrazione del decennale della nascita degli Empori promossi dalle Caritas diocesane, Caritas Italiana e CSVNet hanno deciso di esplorare un modello che, pur nella varietà delle declinazioni, si percepiva in forte espansione su tutto il territorio nazionale. La scelta è caduta sulla realizzazione di una mappatura arricchita da alcuni dati essenziali, per la quale tra settembre e novembre 2018, attraverso la rete delle Caritas diocesane e dei CSV, gli empori sono stati invitati alla compilazione di un questionario online. La platea iniziale dei possibili destinatari dell’invito è stata definita integrando i database dei due enti con i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in ordine all’accreditamento degli empori sociali sul PO I FEAD. Al termine della rilevazione è stato possibile censire 178 empori in tutta Italia e raccogliere 177 questionari da realtà che presentano alcune caratteristiche comuni, nonostante le diversità: hanno l’aspetto e il funzionamento di un esercizio commerciale (somigliano a negozi o piccoli market); distribuiscono gratuitamente beni di prima necessità, resi disponibili da donazioni o acquisti; si muovono in rete con altre realtà del territorio sul piano dell’approvvigionamento e/o rispetto all’individuazione e all’accompagnamento dei beneficiari; accanto al sostegno materiale, propongono, direttamente o indirettamente, servizi e percorsi di orientamento, formazione, inclusione e socializzazione.


Fonte: https://www.csvnet.it/phocadownload/pubblicazioni/Rapporto%20empori%20solidali%20web%20corretto_7_2_19.pdf

Nella presentazione si parte con la descrizione del fenomeno del Volontariato fluido (o postmoderno) ponendosi alcune domande, poi vengono evidenziati i caratteri della partecipazione attuale. In seguito viene istituito un confronto tra volontariato ...

Nella presentazione si parte con la descrizione del fenomeno del Volontariato fluido (o postmoderno) ponendosi alcune domande, poi vengono evidenziati i caratteri della partecipazione attuale. In seguito viene istituito un confronto tra volontariato moderno e volontariato postmoderno sulla base di alcuni parametri (modalità partecipative, intensità dell’impegno, formalizzazione e forme di protagonismo) e vengono presentati i risultati della ricerca e i problemi rilevati. Infine vengono formulate alcune ipotesi per dare continuità all’esperienza (ipotesi della transizione, ipotesi della mobilitazione intermittente, ipotesi dell’associazionismo specializzato, ruolo inedito per i CSV).



Fonte: https://www.csvnet.it/images/documenti/Ambrosini_slide.pdf

Questa guida è concepita come un eserciziario per aiutare le Organizzazioni di Volontariato (OdV) a realizzare progetti di Volontariato d’Impresa (VI). Sarà utile per le organizzazioni che sono pronte per avviare i loro primi progetti e hanno già acc...

Questa guida è concepita come un eserciziario per aiutare le Organizzazioni di Volontariato (OdV) a realizzare progetti di Volontariato d’Impresa (VI). Sarà utile per le organizzazioni che sono pronte per avviare i loro primi progetti e hanno già accettato al loro interno il fatto che il VI ha il potenziale di aiutarle a raggiungere i propri obiettivi e donare valore aggiunto al loro lavoro. La guida orienta l’utente attraverso un processo che evidenzia l’importanza di assicurare una comprensione condivisa nell’ambito dell’OdV circa l’obiettivo e il valore aggiunto dei progetti di VI prima che vengano prese decisioni relative alla loro applicazione. L’utente viene inoltre assistito nella comprensione dei possibili differenti modelli di VI, allo scopo di scegliere quello più appropriato agli obiettivi concordati e alle specifiche caratteristiche dell’organizzazione e del progetto. Entrare in contatto con le aziende in quanto possibili partner rappresenta un altro degli scopi. Il manuale contiene due esercizi che possono essere svolti assieme alle aziende in modo da definire un’indicazione di possibile compatibilità per la collaborazione. Gli esercizi aiuteranno i potenziali partner a raggiungere una maggiore comprensione dei reciproci bisogni e motivazioni. I passi richiesti per una corretta applicazione dei progetti di VI vengono descritti assieme ad esercizi e strumenti appositamente studiati per assistere le OdV e i loro partner datori di lavoro nel preparare, applicare e approfondire le attività di VI in modo efficace.


Fonte: https://www.volontariatotrentino.it/sites/default/files/download/Volontariato%20e%20impresa_0.pdf

Il presente testo è stato redatto per il Vademecum dell’anziano (edito da AAPI/OCST, dicembre 2002). Il testo presenta il fenomeno del volontariato (che è uno ma multiforme), illustra le mutevoli motivazioni che spingono al volontariato, descrive le ...

Il presente testo è stato redatto per il Vademecum dell’anziano (edito da AAPI/OCST, dicembre 2002). Il testo presenta il fenomeno del volontariato (che è uno ma multiforme), illustra le mutevoli motivazioni che spingono al volontariato, descrive le nuove opportunità di azione e di integrazione che il volontariato offre, e infine si sofferma sulla capacità di promuovere l’ascolto e la collaborazione dimostrata dal volontariato ad opera di anziani. Di fronte a questa evoluzione, infatti, le associazioni di anziani e le organizzazioni che promuovono l’impegno volontario possono svolgere un ruolo importante, rendendosi attente ai segnali provenienti dal mondo della terza età. Rivolgendosi a un gruppo di volontari ultrasessantacinquenni, lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro ha coniato l’espressione “Volontariato fertile”.


Fonte: https://www.volontariato-ticino.ch/Volontariato-e-anziani-476af300?i=1

Il presente contributo analizza il fenomeno del volontariato svolto da due diverse generazioni: giovani e anziani. La sezione dedicata ai giovani cerca di chiarire il significato del fare vita associativa per un giovane in transizione verso l’età adu...

Il presente contributo analizza il fenomeno del volontariato svolto da due diverse generazioni: giovani e anziani. La sezione dedicata ai giovani cerca di chiarire il significato del fare vita associativa per un giovane in transizione verso l’età adulta, poi presenta i dati e le considerazioni sulla propensione giovanile alla vita associativa e all’impegno sociale, infine analizza i dati sui giovani protagonisti nelle organizzazioni di volontariato del nostro Paese. La sezione dedicata agli anziani tenta di delineare alcune linee guida di un approccio non tradizionale delle politiche di Welfare in cui anche le organizzazioni degli anziani stessi rivestano un ruolo importante. Inoltre la sezione sottolinea la necessità di considerare l’anziano come risorsa attiva e soggetto protagonista nella società, analizza la propensione dell’anziano alla partecipazione sociale e infine identifica le principali caratteristiche delle organizzazioni di volontariato di cui gli anziani sono la componente prevalente o esclusiva.


Fonte: http://www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it/wp-content/uploads/2014/12/3-GIOVANI_E_VOLONTARIATO.pdf

Sono sempre di più i cittadini di origine immigrata impegnati nelle associazioni di volontariato italiane, che si battono per il bene di tutti. Un fenomeno nato sottotraccia, che oggi in Italia ha numeri e motivazioni sempre più significativi, come d...

Sono sempre di più i cittadini di origine immigrata impegnati nelle associazioni di volontariato italiane, che si battono per il bene di tutti. Un fenomeno nato sottotraccia, che oggi in Italia ha numeri e motivazioni sempre più significativi, come dimostra «Volontari inattesi», la prima indagine nazionale sul tema, appena conclusa. Condotta dal Centro studi Medì e promossa dal CSVnet, con la direzione scientifica del sociologo Maurizio Ambrosini, la ricerca capovolge la narrazione corrente. La ricerca ha l’obiettivo di mettere in luce chi sono questi «nuovi volontari», le motivazioni che li spingono, il potenziale che potrebbero esprimere all’interno delle associazioni di volontariato. Già un sommario identikit mette alla porta molti pregiudizi: i volontari sono in maggioranza donne, hanno un livello culturale medio-alto e un buon grado d’integrazione nel territorio.



Fonte: https://messaggerosantantonio.it/content/volontari-e-immigrati

I primi dati della ricerca di CSVnet sull’impegno solidale dei cittadini di origine straniera. La maggior parte fa volontariato in modo stabile perché “crede nella causa”; cultura, educazione e assistenza sociale sono gli ambiti d’intervento preferit...

I primi dati della ricerca di CSVnet sull’impegno solidale dei cittadini di origine straniera. La maggior parte fa volontariato in modo stabile perché “crede nella causa”; cultura, educazione e assistenza sociale sono gli ambiti d’intervento preferiti.



Fonte: https://www.csvlombardia.it/lombardia/post/giovani-istruiti-e-ben-integrati-ecco-gli-immigrati-volontari/

Questo lavoro trae spunto dai vari appuntamenti e incontri avvenuti durante l'anno 2016-2017 di percorso di Università del Volontariato: da una parte i moduli formativi che hanno permesso di incontrare vari esperti e studiosi del mondo del volontaria...

Questo lavoro trae spunto dai vari appuntamenti e incontri avvenuti durante l'anno 2016-2017 di percorso di Università del Volontariato: da una parte i moduli formativi che hanno permesso di incontrare vari esperti e studiosi del mondo del volontariato, analizzando il modo in cui questo si sta evolvendo, dall’altra l’esperienza di stage valevole per il conseguimento del titolo. Nelle pagine che seguono si analizzerà il volontariato tipico della nostra epoca, detta postmodernità, la quale dunque concerne un volontariato post-moderno, definito anche come fluido.


Fonte: https://www.unive.it/pag/fileadmin/user_upload/comunicazione/sostenibile/doc/PROGETTI/UniVolontariato/terza_edizione_aa2016-2017/tesina_Binotto_Simone_def.pdf 

Il seguente documento presenta l’elaborazione dei dati raccolti in occasione dell’esposizione universale EXPO Milano 2015, al fine di indagare una forma di volontariato legata ai grandi eventi. Le risposte alle domande dei questionari e delle intervi...

Il seguente documento presenta l’elaborazione dei dati raccolti in occasione dell’esposizione universale EXPO Milano 2015, al fine di indagare una forma di volontariato legata ai grandi eventi. Le risposte alle domande dei questionari e delle interviste si proponevano di conoscere e approfondire la nuova forma di volontariato “episodico”, legata ai grandi eventi, attraverso l’analisi dell’esperienza dei volontari che sono stati coinvolti in occasione di Expo Milano 2015. È stato così possibile: indagarne il profilo demografico, sociale, civile e motivazionale; rilevarne la soddisfazione rispetto all’esperienza realizzata in Expo, l’intenzione e l’attuazione futura a intraprendere o continuare un’attività di volontariato; esplorarne la rappresentazione di volontariato, conseguendo, così, gli obiettivi di ricerca posti sia dalla committenza, sia dall’equipe di ricerca.


Fonte: https://www.csvlombardia.it/wp-content/uploads/2018/05/2016_ricerca.pdf