Diritto-diritti
WE CAN! Taking Action against Hate Speech through Counter and Alternative Narratives (Revised edition 2017)/ WE CAN! Agire contro il discorso d'odio attraverso Contro narrative e Narrative alternative (Edizione rivista 2017)
Di Consiglio d’Europa
Abstract:
Questo manuale offre una guida per sviluppare contro-narrative e narrative alternative per combattere il discorso d'odio e promuovere i diritti umani, specialmente online. Il manuale propone una serie di approcci educativi e di comunicazione online e...
Questo manuale offre una guida per sviluppare contro-narrative e narrative alternative per combattere il discorso d'odio e promuovere i diritti umani, specialmente online. Il manuale propone una serie di approcci educativi e di comunicazione online e offline, nonché strumenti per minare le narrazioni che sostengono e legittimano il discorso d'odio. Mira a rafforzare gli strumenti dei lavoratori, educatori e attivisti giovanili già impegnati nel lavoro e nell'educazione ai diritti umani o disposti a essere coinvolti. È progettato per e nel contesto del No Hate Speech Movement, una campagna giovanile del Consiglio d'Europa per i diritti umani online. Questo manuale è stato creato l’incrocio di diversi percorsi: in primo luogo, i bisogni e le esperienze della campagna del No Hate Speech Movement per rispondere al discorso d'odio; in secondo luogo, le attuali sfide poste a una cultura della democrazia e dei diritti umani e gli sforzi per affrontarle; in terzo luogo, la necessità di trovare strumenti adeguati per rispondere all'estremismo violento e al terrorismo, soprattutto online, ma basandosi sulle esperienze passate. Ciò ha ovviamente avuto un impatto sugli obiettivi del manuale e sugli approcci che adotta.
Fonte: https://rm.coe.int/wecan-eng-final-23052017-web/168071ba08
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Bookmarks. Manuale per combattere i discorsi d'odio online attraverso l'educazione ai diritti umani (Edizione rivista 2016)
Di Consiglio d’Europa
Abstract:
Questo manuale è stato ideato per supportare il No Hate Speech Movement, la campagna del Consiglio d’Europa indirizzata ai giovani contro l’incitamento all’odio online - hate speech online - ed è un utile strumento per gli educatori che lavorano per ...
Questo manuale è stato ideato per supportare il No Hate Speech Movement, la campagna del Consiglio d’Europa indirizzata ai giovani contro l’incitamento all’odio online - hate speech online - ed è un utile strumento per gli educatori che lavorano per affrontare questa problematica sia nei contesti nei quali si utilizza l’educazione formale (ad esempio le istituzioni scolastiche) che al suo esterno. Il manuale è stato pensato per lavorare con i giovani dai 13 ai 18 anni; ad ogni modo, le attività proposte possono essere adattate ad altre fasce di età e a diversi profili. In questa edizione rivista e corretta, il manuale è stato aggiornato per includere le informazioni più recenti relative alla campagna No Hate Speech Movement indirizzata ai giovani e in linea con la Guida ai Diritti Umani per gli Utenti di Internet del Consiglio d’Europa. La necessità di promuovere iniziative educative per affrontare il cyberhate può essere parzialmente riscontrata nel crescente numero di abusi rinvenuti su internet, molti dei quali risultano avere un tono estremo e razzista, minacciando i valori fondamentali di una società democratica. Ad ogni modo, il cyberhate non è soltanto un problema legato al razzismo e alla discriminazione; esso è anche connesso al modo in cui le persone usano internet. Quest’ultimo aspetto lo rende un fenomeno relativamente nuovo, non ancora pienamente riconosciuto o capito, che il mondo non sa ancora come affrontare adeguatamente. Molti tentativi disponibili per combattere il cyberhate tendono a focalizzarsi su meccanismi di controllo: annullare l’odio quando si manifesta. L’approccio di queste pagine vede l’incitamento all’odio come sintomo di un problema più profondo. Per tale motivo, le attività proposte da questo manuale sono state elaborate sia con l’obiettivo di contrastare le cause che stanno alla base dell’incitamento all’odio, che con l’intento di comprendere come affrontarlo quando esso si manifesta.
Fonte: https://rm.coe.int/bookmarks-ita-ed-rev-2016/16808b7527
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TAKING IT SERIOUSLY. Guide to Recommendation CM/Rec(2015)3 on the access of young people from disadvantaged neighbourhoods to social rights/ TAKING IT SERIOUSLY. Guida alla Raccomandazione CM/Rec(2015)3 sull’accesso dei giovani dei quartieri svantaggiati ai diritti sociali
Di Consiglio d’Europa, Dipartimento della Gioventù
Abstract:
La pubblicazione offre consigli ed esempi di azioni da intraprendere e politiche da sviluppare nel campo dell'accesso ai diritti sociali per i giovani dei quartieri svantaggiati al fine di affrontare i problemi di esclusione, discriminazione e violen...
La pubblicazione offre consigli ed esempi di azioni da intraprendere e politiche da sviluppare nel campo dell'accesso ai diritti sociali per i giovani dei quartieri svantaggiati al fine di affrontare i problemi di esclusione, discriminazione e violenza. La guida ha lo scopo di rendere il contenuto della raccomandazione adottata dal Comitato dei Ministri più accessibile e più vicina alle realtà di responsabili politici, operatori giovanili e organizzazioni giovanili. La stessa raccomandazione si rivolge principalmente ai governi nazionali degli Stati membri del Consiglio d'Europa. Tuttavia, considerando la struttura, il tema e la pertinenza della raccomandazione, gli enti locali e regionali e i professionisti del lavoro giovanile troveranno anche proposte preziose nella raccomandazione da attuare al loro livello.
Fonte: https://rm.coe.int/16806accfa
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ACCESS OF YOUNG PEOPLE FROM DISADVANTAGED NEIGHBOURHOODS TO SOCIAL RIGHTS. Recommendation CM/Rec(2015)3/ ACCESSO DEI GIOVANI DEI QUARTIERI SVANTAGGIATI AI DIRITTI SOCIALI. Raccomandazione CM/Rec(2015)3
Di Consiglio d’Europa
Abstract:
La coesione sociale è importante per la sostenibilità della democrazia e dei diritti umani; implica un'accettazione della responsabilità condivisa per il benessere di tutti i membri della società, in particolare di coloro che sono a rischio di povert...
La coesione sociale è importante per la sostenibilità della democrazia e dei diritti umani; implica un'accettazione della responsabilità condivisa per il benessere di tutti i membri della società, in particolare di coloro che sono a rischio di povertà o esclusione. In linea con ciò, le politiche giovanili del Consiglio d'Europa mirano a fornire ai giovani "pari opportunità ed esperienza che consentano loro di sviluppare conoscenze, abilità e competenze per svolgere un ruolo completo in tutti gli aspetti della società". Il settore giovanile del Consiglio d'Europa gestisce il progetto Enter!, volto allo sviluppo delle politiche giovanili e delle risposte del lavoro giovanile all'esclusione, alla discriminazione e alla violenza che colpiscono i giovani, in particolare nei quartieri multiculturali svantaggiati. Il progetto è stato avviato in risposta alla crescente preoccupazione e attenzione del Comitato Direttivo Europeo per la Gioventù e del Consiglio Consultivo per la Gioventù, dei partner governativi e non governativi del settore giovanile del Consiglio d'Europa verso questioni di coesione sociale e inclusione dei giovani. Le esperienze del progetto Enter! sono all'origine della Raccomandazione sull'accesso dei giovani dei quartieri svantaggiati ai diritti sociali adottata nel gennaio 2015.
Fonte: https://rm.coe.int/168066671e
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Diversity Youth Forum Report
Di Consiglio d’Europa
Abstract:
Il Diversity Youth Forum è stato reso possibile grazie al lavoro di un gruppo preparatorio nominato dal Gruppo Direttivo Europeo (ESG) "Tutti diversi - Tutti uguali" su proposta iniziale della Direzione della Gioventù e dello Sport del Consiglio d'Eu...
Il Diversity Youth Forum è stato reso possibile grazie al lavoro di un gruppo preparatorio nominato dal Gruppo Direttivo Europeo (ESG) "Tutti diversi - Tutti uguali" su proposta iniziale della Direzione della Gioventù e dello Sport del Consiglio d'Europa. Il risultato più visibile del Forum è la Dichiarazione finale, ma i suoi risultati e il suo impatto vanno ben oltre. “Vogliamo vedere un’Europa vivace e creativa, dove persone di diverse età, genere, abilità, religioni, orientamento sessuale, origine etnica, nazionale, culturale e sociale possono partecipare pienamente alla formazione delle loro società e vivere in dignità e pace.”. Questo report fornisce le prove di alcuni di questi risultati.
Fonte: https://rm.coe.int/168070235e
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Young Persons and the case law of the ECHR and the European Social Charter/ Giovani e giurisprudenza della CEDU e della Carta Sociale Europea
Di David Hayward, Consiglio d’Europa
Abstract:
Intesa come una prima raccolta giurisprudenziale di importanti decisioni - riguardanti i giovani - della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, compresi i riferimenti ai lavori del Comitato Europeo per i diritti sociali, questa pubblicazione è un contr...
Intesa come una prima raccolta giurisprudenziale di importanti decisioni - riguardanti i giovani - della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, compresi i riferimenti ai lavori del Comitato Europeo per i diritti sociali, questa pubblicazione è un contributo al dibattito politico in corso basato su prove su come migliorare l'accesso dei giovani ai diritti. Include un'analisi iniziale della giurisprudenza e identifica le aree in cui i diritti dei giovani sono stati violati. Pubblicato su iniziativa del Consiglio Consultivo per la Gioventù, questo documento presenta un invito aperto a ricercatori e attori politici a livello nazionale ed europeo, ai governi e alle ONG, a considerare come rafforzare ulteriormente gli strumenti europei in materia di diritti umani per garantire che tutti i giovani in Europa possono godere dei loro diritti fondamentali.
Fonte: https://rm.coe.int/young-persons-case-law-echr-esc-en/1680903696
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VADEMECUM #SOS RIFORMA. LE PARTI PIÙ SALIENTI DEL CODICE UNICO DEL TERZO SETTORE E LE RISPOSTE DEGLI ESPERTI
Di Centro Servizio Volontariato Provinciale di Padova
Abstract:
Il presente documento si presenta quale strumento per comprendere e interpretare correttamente la Riforma del Terzo Settore: illustra i principali concetti espressi ed elementi previsti dal Codice Unico del Terzo Settore, e presenta una serie di doma...
Il presente documento si presenta quale strumento per comprendere e interpretare correttamente la Riforma del Terzo Settore: illustra i principali concetti espressi ed elementi previsti dal Codice Unico del Terzo Settore, e presenta una serie di domande sul tema a cui hanno risposto alcuni esperti.
Fonte: http://csvpadova.org/wp-content/uploads/2018/10/vademecudefinitivo2018.pdf
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ACTIVITY REPORT 2015 2019/ RAPPORTO DI ATTIVITÀ 2015 2019
Di CES/ETUC (Confederazione Europea dei Sindacati)
Abstract:
Il presente rapporto di attività è stato presentato nel 2019, in occasione del 14° Congresso di Vienna. Il capitolo 9 tratta il tema di istruzione, formazione e giovani. Nel 2015, il Manifesto di Parigi ha incaricato la CES di "promuovere istruzione ...
Il presente rapporto di attività è stato presentato nel 2019, in occasione del 14° Congresso di Vienna. Il capitolo 9 tratta il tema di istruzione, formazione e giovani. Nel 2015, il Manifesto di Parigi ha incaricato la CES di "promuovere istruzione di qualità per tutti, e apprendimento, conoscenza, ricerca e innovazione sul posto di lavoro e nella società permanenti". Inoltre il Manifesto ha invitato l'Europa ad avviare un'agenda sociale con leggi e politiche per i lavoratori, tra cui "promuovere un'istruzione di qualità, una formazione professionale e l'apprendimento permanente". L'occupazione giovanile è rimasta una priorità per la CES durante i quattro anni di questo mandato. Dieci anni dopo lo scoppio della crisi economica, la situazione dei giovani nel mercato del lavoro rimane ancora difficile, con un aumento significativo dell'occupazione precaria e tassi persistentemente elevati di NEET, ossia giovani che non seguono istruzione, non hanno occupazione o non svolgono formazione. Sulla base di tali obiettivi, vengono presentate le azioni intraprese e gli strumenti/enti istituiti dalla CES per raggiungerli.
Fonte: https://www.cislveneto.it/Approfondimenti/Congresso-Confederazione-sindacale-europea/CES-ETUC-Activity-Report-2015-2019
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VDossier Incroci di cultura e Riforma. Idee, princìpi e valori per orientarsi nella nuova legge del Terzo settore. Rivista periodica Anno 8, numero 3, dicembre 2017
Di Centri servizi per il volontariato di Bologna, Brescia, Cremona, L’Aquila, Lazio, Marche, Messina, Milano, Padova, Palermo, Rovigo, Torino, Vercelli-Biella e CSVNet Lombardia
Abstract:
Il presente VDossier tratta i seguenti temi: idee, princìpi e valori, quel che la Riforma dice ma non scrive; Per pubblicazione della “Magna Charta del non profit” mancano aspetti civilisti e fiscali; eccesso di burocrazia e vincoli, penalizzate Picc...
Il presente VDossier tratta i seguenti temi: idee, princìpi e valori, quel che la Riforma dice ma non scrive; Per pubblicazione della “Magna Charta del non profit” mancano aspetti civilisti e fiscali; eccesso di burocrazia e vincoli, penalizzate Piccole e medie Odv; il volontariato secondo Bobba è responsabilità e continuità; stato (non più tanto) sociale del nuovo modello pubblico, privato e civile; vincono corporazioni e mercato, azzerati differenze e pluralismo; obiettivo: meno conti e più efficacia per la bilancia dell’impatto sociale; condivisione, lo Stato “lavori” assieme a imprese ed enti non profit; contro il dis-interesse generale, il “vero” non profit risponde ai bisogni dal basso; dalla gratuità alla filantropia, un glossario ragionato; un non profit più etico imitando il profit con 5 regole; la forza delle partnership, quando unità fa rima con qualità; Modello Torino per le periferie: fabbriche d’eventi e relazioni.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/milano/milano-per-approfondire/rivista-vdossier/archivio-vdossier/
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Riforma del Terzo settore Sintesi
Di Camera dei Deputati, Servizio Studi, XVIII Legislatura
Abstract:
Nel corso della XVIII Legislatura, sono stati esaminati dalle competenti Commissioni parlamentari gli schemi dei decreti integrativi e correttivi del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017), modificato dal D.Lgs. n. 105 del 3 agosto 2018 e del dec...
Nel corso della XVIII Legislatura, sono stati esaminati dalle competenti Commissioni parlamentari gli schemi dei decreti integrativi e correttivi del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017), modificato dal D.Lgs. n. 105 del 3 agosto 2018 e del decreto sulla revisione dell'impresa sociale (D.Lgs. 112/2017), poi modificato dal D.Lgs. 20 luglio 2018. Di specifico interesse per il Terzo settore, le modifiche introdotte al Codice dal decreto legge 119/2018 che, fra l'altro, forniscono un nuovo criterio per la determinazione della natura commerciale o non commerciale degli enti del Terzo settore e intervengono sulla disciplina per le deduzioni previste per chi effettua erogazioni liberali a favore di enti del Terzo settore. In ultimo, si segnalano le modifiche alla normativa di settore introdotte dal Decreto semplificazioni (D.L. 135/2018) che, dopo l'innalzamento previsto dalla legge di Bilancio 2019, ha ripristinato l'aliquota IRES al 12% per le attività del Terzo settore e ha incluso le associazioni o fondazioni di diritto privato originate dalla trasformazione di istituti pubblici di assistenza e beneficenza (cd. "ex IPAB") nel novero degli enti del Terzo settore.
Fonte: https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1105128.pdf?_1610324859132
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Terzo settore. I QUADERNI di ASS.I.PRO.V
Di Simona Gentili, ASS.I.PRO.V (Centro di Servizi per il Volontariato della Provincia di Forlì-Cesena)
Abstract:
Il presente volume è articolato in quattro capitoli. Il primo capitolo fornisce la definizione di organizzazione Non-profit, enti non commerciali, associazione (associazioni riconosciute e non riconosciute), comitato, fondazione, Onlus, ONG e Coopera...
Il presente volume è articolato in quattro capitoli. Il primo capitolo fornisce la definizione di organizzazione Non-profit, enti non commerciali, associazione (associazioni riconosciute e non riconosciute), comitato, fondazione, Onlus, ONG e Cooperativa Sociale. Il secondo capitolo istituisce un confronto tra Organizzazioni di Volontariato (ODV) e Associazioni di Promozione Sociale (APS). Il terzo capitolo presenta le agevolazioni per le Organizzazioni di Volontariato e il quarto capitolo le agevolazioni per le Associazioni di Promozione Sociale.
Fonte: http://www.assiprov.it/I_Quaderni_di_Assiprov
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Raccolta normativa
Di Centro Servizi Volontariato FVG e FORUM Terzo Settore - Friuli Venezia Giulia
Abstract:
Il presente volume costituisce una breve raccolta della normativa vigente: il Codice del Terzo Settore, la Disciplina dell'istituto del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e la Revisione della disciplina in materia di impr...
Il presente volume costituisce una breve raccolta della normativa vigente: il Codice del Terzo Settore, la Disciplina dell'istituto del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e la Revisione della disciplina in materia di impresa sociale.
Fonte: https://forum.fvg.it/wp-content/uploads/2018/01/raccoltanormativa-s.pdf
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L’ASSENZA DI SCOPO DI LUCRO E LA DESTINAZIONE DEL PATRIMONIO. Instant Book, Bussole/11
Di Paolo Pesticcio e CSVNet Lombardia
Abstract:
Il presente lavoro vuole offrire una prima ragionata riflessione in merito alle disposizioni di legge, contenute nel D.Lgs. n. 117/2017 - Codice del Terzo (CTS), legate al generale divieto di distribuzione degli utili vigente per gli Enti del Terzo s...
Il presente lavoro vuole offrire una prima ragionata riflessione in merito alle disposizioni di legge, contenute nel D.Lgs. n. 117/2017 - Codice del Terzo (CTS), legate al generale divieto di distribuzione degli utili vigente per gli Enti del Terzo settore (ETS).
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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LE ATTIVITÀ DI INTERESSE GENERALE E LE ATTIVITÀ DIVERSE. Instant Book, Bussole/10
Di Nataniele Gennari e CSVNet Lombardia
Abstract:
Le attività di interesse generale (AIG) rivestono un ruolo centrale nel nuovo contesto normativo in quanto è il loro svolgimento, in via esclusiva o principale, a caratterizzare e contraddistinguere il funzionamento degli Enti di Terzo Settore. Gli E...
Le attività di interesse generale (AIG) rivestono un ruolo centrale nel nuovo contesto normativo in quanto è il loro svolgimento, in via esclusiva o principale, a caratterizzare e contraddistinguere il funzionamento degli Enti di Terzo Settore. Gli ETS possono svolgere inoltre attività diverse da quelle di interesse generale a condizione che siano secondarie e strumentali rispetto a esse, secondo criteri e limiti definiti con decreto di natura regolamentare del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e che l’atto costitutivo o lo statuto lo consentano.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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IL REGIME FISCALE PER GLI ENTI ESCLUSI DALLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE. Instant Book, Bussole/9
Di Luca Caramaschi e CSVNet Lombardia
Abstract:
Per gli enti che non applicheranno le previsioni contenute nel D.Lgs. 117/2017 occorre comprendere quali sono le disposizioni di carattere fiscale concretamente applicabili. Il medesimo Decreto apporta modifiche rilevanti anche per gli enti esclusi d...
Per gli enti che non applicheranno le previsioni contenute nel D.Lgs. 117/2017 occorre comprendere quali sono le disposizioni di carattere fiscale concretamente applicabili. Il medesimo Decreto apporta modifiche rilevanti anche per gli enti esclusi dalla riforma.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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IL VOLONTARIO E LE ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO. Instant Book, Bussole/8
Di Raffaele Mozzanica e CSVNet Lombardia
Abstract:
La Riforma del Terzo settore affronta il tema del “volontariato” sotto due profili. Il primo profilo, in linea di continuità con la disciplina normativa di carattere “speciale” degli anni ‘90, regola l’ambito delle “Organizzazioni di Volontariato”, p...
La Riforma del Terzo settore affronta il tema del “volontariato” sotto due profili. Il primo profilo, in linea di continuità con la disciplina normativa di carattere “speciale” degli anni ‘90, regola l’ambito delle “Organizzazioni di Volontariato”, pur superando la Legge 266/1991 oggi abrogata. Il secondo profilo (Titolo III – artt. 17-19 del Codice del Terzo Settore) rappresenta un’assoluta novità. Infatti, con l’adozione del CTS, si assiste per la prima volta nel panorama normativo italiano alla previsione ed alla regolamentazione dell’attività di volontariato come azione del volontario, anche inteso come singola persona.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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GLI STATUTI DEGLI ETS. Instant Book, Bussole/7
Di Paolo Pesticcio e CSVNet Lombardia
Abstract:
Il presente Instant Book ha quale intento quello di offrire una prima informazione ragionata sulle disposizioni che il Codice del Terzo settore (D.Lgs. n. 117/2017) ha introdotto in materia di requisiti formali per la stesura per la stesura degli sta...
Il presente Instant Book ha quale intento quello di offrire una prima informazione ragionata sulle disposizioni che il Codice del Terzo settore (D.Lgs. n. 117/2017) ha introdotto in materia di requisiti formali per la stesura per la stesura degli statuti ed i relativi obblighi sostanziali che ne derivano; l’inquadramento e la funzione del nuovo Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS); l’introduzione della nuova personalità giuridica di diritto privato per gli ETS.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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IMPOSTE INDIRETTE E TRIBUTI LOCALI PER GLI ETS. Instant Book, Bussole/6
Di Sara Auguadro e Lucia Villani Consorzio ABC e CSVNet Lombardia
Abstract:
La Riforma prevede l’istituzione, presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), operativamente gestito su base territoriale con modalità informatiche in collaborazione con le Regioni...
La Riforma prevede l’istituzione, presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), operativamente gestito su base territoriale con modalità informatiche in collaborazione con le Regioni e Province autonome. Il RUNTS si articolerà in sei sezioni specifiche e una residuale che individuano le categorie di Enti del Terzo Settore (ETS). In base all’articolo 79, comma 5 del Codice, gli ETS potranno qualificarsi dal punto di vista fiscale come enti commerciali o enti non commerciali; la qualifica “non commerciale” permetterà all’ente di avere accesso a specifiche agevolazioni fiscali. L’iscrizione degli ETS nel RUNTS consentirà di fruire di benefici fiscali.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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SAPER RICEVERE LE DONAZIONI. Instant Book, Bussole/5
Di Carlo Mazzini e CSVNet Lombardia
Abstract:
Gli enti del Terzo settore non hanno sempre chiaro il confine tra l’attività “per corrispettivo” e la donazione, e spesso rischiano di qualificare non correttamente certe operazioni con gravi rischi fiscali. Occorre quindi fare chiarezza su una mater...
Gli enti del Terzo settore non hanno sempre chiaro il confine tra l’attività “per corrispettivo” e la donazione, e spesso rischiano di qualificare non correttamente certe operazioni con gravi rischi fiscali. Occorre quindi fare chiarezza su una materia non del tutto semplice. Si possono distinguere i due concetti andando a cercare il cosiddetto “animus donandi”, la vera intenzione di donare di un soggetto.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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LE APS PRIMA E DOPO. Instant Book, Bussole/4
Di Francesco Aurisicchio e CSVNet Lombardia
Abstract:
L’associazionismo di promozione sociale, più volte oggetto di specifici interventi normativi da parte del legislatore italiano, è stato disciplinato per la prima volta in modo organico mediante l’approvazione della L. 383/2000, intitolata “Disciplina...
L’associazionismo di promozione sociale, più volte oggetto di specifici interventi normativi da parte del legislatore italiano, è stato disciplinato per la prima volta in modo organico mediante l’approvazione della L. 383/2000, intitolata “Disciplina delle associazioni di promozione sociale”, che gli ha attribuito uno status proprio all’interno del Terzo settore. Il successivo decreto legislativo, cosiddetto CTS, da un lato, ha sancito l’abrogazione della L. 383/2000; dall’altro, ha dedicato il suo Titolo V alla disciplina di particolari categorie di ETS riservando il Capo II (artt. 35-36 CTS) proprio alle Associazioni di Promozione Sociale (APS), riconoscendone le peculiarità e specificità nell’ambito del più ampio processo di Riforma del Terzo settore avviato dalla legge delega 106/2016.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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LE ODV PRIMA E DOPO. Instant Book, Bussole/3
Di Massimiliano Artioli e Luca Masera e CSVNet Lombardia
Abstract:
Prima che il D. Lgs. 117/2017 introducesse, nel nostro Ordinamento Giuridico, il Codice del Terzo settore (CTS), le Organizzazione di Volontariato (ODV), alla stregua delle Associazioni di Promozione Sociale (APS) e di altri soggetti associativi, era...
Prima che il D. Lgs. 117/2017 introducesse, nel nostro Ordinamento Giuridico, il Codice del Terzo settore (CTS), le Organizzazione di Volontariato (ODV), alla stregua delle Associazioni di Promozione Sociale (APS) e di altri soggetti associativi, erano nettamente delineate dalle diverse disposizioni di legge in vigore che di fatto disciplinavano ciascuna la propria casistica. Oggi questa diversificazione si è fatta più sfumata e di difficile lettura, stante il fatto che il CTS assegna automaticamente la dignità di Ente del Terzo settore alle Organizzazioni di Volontariato e alle Associazioni di Promozione Sociale.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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PER CHI NON È ENTE DEL TERZO SETTORE: COSA SUCCEDE? Instant Book, Bussole/2
Di Guido Martinelli e CSVNet Lombardia
Abstract:
Il “sistema” Terzo settore non sostituisce tutto il mondo del non profit (esistente prima della Riforma) ma si affianca ad esso creando un regime speciale per i soggetti che scelgono, autonomamente, di parteciparvi attraverso l’iscrizione al Registro...
Il “sistema” Terzo settore non sostituisce tutto il mondo del non profit (esistente prima della Riforma) ma si affianca ad esso creando un regime speciale per i soggetti che scelgono, autonomamente, di parteciparvi attraverso l’iscrizione al Registro Unico del Terzo settore, lasciando inalterata la disciplina per quei soggetti che non intendano o che, per espressa previsione legislativa, non possano entrare nel Terzo settore.
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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CHI SONO GLI ENTI DI TERZO SETTORE. Inquadramento degli enti e dei loro confini per individuare chi può e chi non può farne parte. Instant Book, Bussole/1
Di Luca Degani e CSVNet Lombardia
Abstract:
Il 18 giugno 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 106/2016, ovvero la legge di delega al Governo per la Riforma del Terzo settore. Tra le novità più significative introdotte dalla Riforma deve essere indubbiamente annoverata l’istit...
Il 18 giugno 2016 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 106/2016, ovvero la legge di delega al Governo per la Riforma del Terzo settore. Tra le novità più significative introdotte dalla Riforma deve essere indubbiamente annoverata l’istituzione di una nuova categoria generale sotto il nome di Enti del Terzo Settore (ETS).
Fonte: https://www.csvlombardia.it/instant-book-bussole-riforma-terzo-settore/
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Il volontariato oggi tra sfide e cambiamenti
Di Renato Frisanco
Abstract:
Analizzando i temi e gli aspetti evidenziati nel dibattito per la modifica della Legge 266/91, la legge quadro sul volontariato, emergono alcune specifiche esigenze di chiarezza del volontariato attuale, soprattutto in riferimento al rapporto con le ...
Analizzando i temi e gli aspetti evidenziati nel dibattito per la modifica della Legge 266/91, la legge quadro sul volontariato, emergono alcune specifiche esigenze di chiarezza del volontariato attuale, soprattutto in riferimento al rapporto con le Amministrazioni pubbliche e a quello con le altre organizzazioni di terzo settore. Tali esigenze riguardano: 1) il rapporto con le istituzioni pubbliche. (Era richiesta una legge di promozione del volontariato e non semplicemente regolativa del rapporto con le istituzioni); 2) la specificità del volontariato rispetto alle altre realtà di terzo settore. (Occorre ribadire i valori e le condotte che definiscono l’identità del volontariato richiamando la Carta dei Valori del Volontariato); 3) la gratuità come principio basilare e intangibile per il volontario e le organizzazioni di volontariato; 4) riconoscere la complessità del fenomeno e considerare tutti gli attori del sistema: OdV, Osservatorio Nazionale del Volontariato e gli organismi di rappresentanza regionali, i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), il Comitato Regionale dei Fondi Speciali per il Volontariato, gli Uffici regionali/provinciali del Volontariato e le istituzioni pubbliche; 5) facilitare il volontariato dei lavoratori.
Fonte: http://www.fondazioneterzopilastrointernazionale.it/wp-content/uploads/2014/12/7-IL_VOLONTARIATO_OGGI_TRA_SFIDE_E_CAMBIAMENTI.pdf
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Il volontariato, tra limiti e prerogative, nella legislazione nazionale
Di Carmelo Cataldi
Abstract:
Il presente saggio affronta, in prospettiva giuridica, alcune tematiche e alcuni aspetti relativi al volontariato: la storia e le origini, la sua definizione, la forma giuridica dell’organizzazione, gli obblighi verso gli aderenti, la legge regionale...
Il presente saggio affronta, in prospettiva giuridica, alcune tematiche e alcuni aspetti relativi al volontariato: la storia e le origini, la sua definizione, la forma giuridica dell’organizzazione, gli obblighi verso gli aderenti, la legge regionale sul registro del volontariato, l'Incaricato di Pubblico Servizio, le Tutele, i reati in capo all'Incaricato di Pubblico Servizio e infine la Privacy.
Fonte: https://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2013/11/Volontariato-e-giurisdizione.pdf
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Attuazione delle politiche nazionali in favore della gioventù. Modulo formativo per funzionari statali e comunali
Di Consiglio d’Europa
Abstract:
Nell’ambito del programma intergovernativo di misure di accompagnamento e assistenza agli Stati membri, promosso dal CDEJ (Comitato direttivo europeo per la gioventù), il Dipartimento della gioventù del Consiglio d’Europa ha elaborato un modulo forma...
Nell’ambito del programma intergovernativo di misure di accompagnamento e assistenza agli Stati membri, promosso dal CDEJ (Comitato direttivo europeo per la gioventù), il Dipartimento della gioventù del Consiglio d’Europa ha elaborato un modulo formativo rivolto ai pubblici funzionari (a livello nazionale, regionale e locale) responsabili dei diversi aspetti dell’attuazione delle politiche nazionali, delle strategie e dei piani d’azione nazionali in favore della gioventù. Tale percorso formativo sarà implementato su richiesta degli Stati membri, nel quadro di una cooperazione tra il Dipartimento della gioventù del Consiglio d’Europa e le autorità responsabili delle politiche giovanili dello Stato membro richiedente. L’obiettivo generale del modulo formativo è quello di consentire ai funzionari di uno Stato membro del Consiglio d’Europa responsabili dell’attuazione delle politiche giovanili di familiarizzarsi con le disposizioni, i meccanismi e gli strumenti connessi alla loro implementazione e di potenziare le loro capacità e competenze, per garantirne l’effettiva messa in opera, in partenariato con i giovani e le organizzazioni giovanili.
Fonte: https://rm.coe.int/ita-implementation-national-youth-policy-training-module-national-muni/16807b92ae
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Carta del volontariato
Di CVS (Conferenza del Volontariato Sociale)
Abstract:
Questa Carta, elaborata in seno alla CVS, ente di riferimento del volontariato nella Svizzera italiana, e adottata dalle organizzazioni che la compongono, fa riferimento alle dichiarazioni universali sul volontariato del 1990 e del 2001, i cui princi...
Questa Carta, elaborata in seno alla CVS, ente di riferimento del volontariato nella Svizzera italiana, e adottata dalle organizzazioni che la compongono, fa riferimento alle dichiarazioni universali sul volontariato del 1990 e del 2001, i cui principi fondanti sono i valori umani di dignità, solidarietà, servizio e partecipazione attiva del cittadino alla vita delle comunità. Il volontariato organizzato, azione liberamente scelta e non remunerata, si basa su una relazione di fiducia e rispetto tra volontario e associazione. Si tratta di un impegno reciproco fatto di diritti e doveri.
Fonte: https://www.volontariato-ticino.ch/La-CVS-429e2300?vis=1
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Universal Declaration on Volunteering
Di IAVE (The International Association for Volunteer Effort)
Abstract:
La Dichiarazione Universale sul Volontariato è il quadro per gli sforzi di sostegno di IAVE. Pubblicata per la prima volta nel 1990 durante la Conferenza mondiale dei volontari a Parigi, è stata rivista e ripubblicata nel 2001 alla Conferenza mondial...
La Dichiarazione Universale sul Volontariato è il quadro per gli sforzi di sostegno di IAVE. Pubblicata per la prima volta nel 1990 durante la Conferenza mondiale dei volontari a Parigi, è stata rivista e ripubblicata nel 2001 alla Conferenza mondiale dei volontari ad Amsterdam per dare il via all’Anno internazionale del volontariato delle Nazioni Unite. Questa Dichiarazione sostiene il diritto di ogni donna, uomo e bambino di associarsi liberamente e di fare volontariato indipendentemente dalla loro origine culturale ed etnica, religione, età, sesso e condizione fisica, sociale o economica.
Fonte: https://www.iave.org/iavewp/wp-content/uploads/2015/10/universal-delcaration-on-volunteering.pdf
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Dichiarazione universale sul volontariato
Di IAVE (The International Association for Volunteer Effort)
Abstract:
La Dichiarazione Universale sul Volontariato è il quadro per gli sforzi di sostegno di IAVE. Pubblicata per la prima volta nel 1990 durante la Conferenza mondiale dei volontari a Parigi, è stata rivista e ripubblicata nel 2001 alla Conferenza mondial...
La Dichiarazione Universale sul Volontariato è il quadro per gli sforzi di sostegno di IAVE. Pubblicata per la prima volta nel 1990 durante la Conferenza mondiale dei volontari a Parigi, è stata rivista e ripubblicata nel 2001 alla Conferenza mondiale dei volontari ad Amsterdam per dare il via all’Anno internazionale del volontariato delle Nazioni Unite. Questa Dichiarazione sostiene il diritto di ogni donna, uomo e bambino di associarsi liberamente e di fare volontariato indipendentemente dalla loro origine culturale ed etnica, religione, età, sesso e condizione fisica, sociale o economica.
Fonte: https://www.iave.org/advocacy/the-universal-declaration-on-volunteering/
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Carta di Impegno Etico del Servizio Civile Universale
Di Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale
Abstract:
L’adozione della “Carta di impegno etico del Servizio Civile Universale”, nel rispetto delle finalità stabilite dalla normativa in materia di servizio civile universale, sancisce i reciproci impegni del Dipartimento e degli enti di servizio civile un...
L’adozione della “Carta di impegno etico del Servizio Civile Universale”, nel rispetto delle finalità stabilite dalla normativa in materia di servizio civile universale, sancisce i reciproci impegni del Dipartimento e degli enti di servizio civile universale.
Fonte: https://www.serviziocivile.gov.it/media/757215/cartaimpegnoeticoscu_siniscalchi.pdf
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Young people’s access to rights through youth information and counseling/ Accesso dei giovani ai diritti mediante l’informazione e la consulenza giovanili
Di Consiglio d’Europa e Agenzia europea per l’informazione e la consulenza giovanile (ERYICA)
Abstract:
I diritti umani sono al centro del lavoro del Consiglio d’Europa. L’Agenzia europea per l’informazione e la consulenza giovanile (ERYICA) è un’organizzazione indipendente composta da organismi e reti nazionali di coordinamento per l’informazione dei ...
I diritti umani sono al centro del lavoro del Consiglio d’Europa. L’Agenzia europea per l’informazione e la consulenza giovanile (ERYICA) è un’organizzazione indipendente composta da organismi e reti nazionali di coordinamento per l’informazione dei giovani. Il risultato della collaborazione tra queste due organizzazioni è un toolkit su come informare i giovani sui loro diritti. Questo toolkit era inizialmente destinato ad assistere gli operatori dell’informazione giovanile che lavorano direttamente con i giovani (intendendo coloro di età compresa tra 12 e 26 anni). Ma il toolkit può essere utilizzato anche in altre attività non formali. Esso utilizza un stile accattivante perché l’intenzione non è semplicemente quella di informare. Le informazioni da sole non sono sufficienti per affrontare un argomento così cruciale. Solo una combinazione di informazioni ed esperienza pratica può garantire che i problemi dei diritti umani e dei giovani siano compresi nella loro totalità, pertanto alla fine della pubblicazione vi è un elenco di attività pratiche. Molti materiali utili su questi temi sono già disponibili online; questo toolkit offre un riepilogo dei più rilevanti, fornendo al contempo una panoramica delle buone pratiche. Questa pubblicazione è il punto di partenza di un compito a lungo termine: sensibilizzare le giovani generazioni sui diritti umani in modo da incoraggiarli a sostenere tali diritti.
Fonte: https://rm.coe.int/16807023d9
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Final report of the Call to Action Progress Group following the Volunteer Rights Inquiry/ Report Finale di Call to Action Progress Group a seguito dell’Indagine sui Diritti dei Volontari
Di Volunteering England
Abstract:
Call to Action Progress Group (CAPG) è stata istituita su iniziativa dell’Indagine Indipendente sui Diritti dei Volontari (Volunteer Rights Inquiry), avviata e gestita da Volunteering England per esaminare le prove del trattamento ingiusto dei volont...
Call to Action Progress Group (CAPG) è stata istituita su iniziativa dell’Indagine Indipendente sui Diritti dei Volontari (Volunteer Rights Inquiry), avviata e gestita da Volunteering England per esaminare le prove del trattamento ingiusto dei volontari e formulare raccomandazioni. L’indagine ha proposto la Promessa delle 3R che stabilisce un accordo o un’aspirazione a seguire le procedure quando i volontari sono in conflitto con le loro organizzazioni di volontariato. Invita tali organizzazioni a farlo in modo giusto (Right), offrire la Riconciliazione e assumersi la Responsabilità. I diritti citati possono essere inclusi in un’unica espressione: il diritto a un trattamento equo. Per alcuni gruppi, in particolare i lavoratori dipendenti e gli utenti dei servizi, tali diritti sono previsti dalla legge in modo diverso in materia di occupazione e uguaglianza. Per i volontari non esiste una tutela legale corrispondente.
Fonte: https://blogs.ncvo.org.uk/wp-content/uploads/mike-locke/call-to-action-progress-group-volunteer-rights-inquiry-report.pdf
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A Volunteer’s Bill of Rights and Responsibilities/ Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità di un volontario
Di Volunteer Resource Center, Idealist
Abstract:
I principali diritti di un volontario sono il diritto di sentirsi al sicuro, il diritto di essere informato in merito al proprio ruolo o progetto di volontariato, il diritto di sentirsi valorizzato, il diritto di negoziare il proprio ruolo di volonta...
I principali diritti di un volontario sono il diritto di sentirsi al sicuro, il diritto di essere informato in merito al proprio ruolo o progetto di volontariato, il diritto di sentirsi valorizzato, il diritto di negoziare il proprio ruolo di volontario, il diritto di recedere dall’incarico.
Fonte: https://www.dnanurse.org/sites/default/files/downloads/2013/A%20Volunteer%27s%20Bill%20of%20Rights%20and%20Responsibilities.pdf
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Checklist For Youth Rights/ Checklist per i diritti dei giovani
Di Forum Europeo della Gioventù (Gruppo di esperti sui diritti dei giovani)
Abstract:
Le organizzazioni giovanili spesso non sono viste come organizzazioni per i diritti umani, sebbene il loro lavoro sia solitamente direttamente o indirettamente collegato alla promozione o alla difesa dei diritti dei giovani. Questa checklist è stata ...
Le organizzazioni giovanili spesso non sono viste come organizzazioni per i diritti umani, sebbene il loro lavoro sia solitamente direttamente o indirettamente collegato alla promozione o alla difesa dei diritti dei giovani. Questa checklist è stata stilata al fine di potenziare le organizzazioni giovanili e aiutarle ad adottare un approccio basato sui diritti nel loro lavoro. I diritti identificativi comprendono il diritto all’alloggio, al lavoro, alla partecipazione, alla libertà dalla discriminazione, alla salute, alla libertà di riunione e associazione, alla libertà di espressione, alla formazione.
Fonte: https://www.youthforum.org/sites/default/files/publication-pdfs/RBAChecklist.pdf
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Carta dei volontari. Carta Europea sui diritti e i doveri dei volontari
Di Forum Europeo della Gioventù
Abstract:
I sostenitori della Carta ritengono che l’accesso al volontariato e le opportunità di cittadinanza attiva siano diritti, non privilegi. Al fine di promuovere una cultura della partecipazione, dello sviluppo personale e responsabile, nonché la cittadi...
I sostenitori della Carta ritengono che l’accesso al volontariato e le opportunità di cittadinanza attiva siano diritti, non privilegi. Al fine di promuovere una cultura della partecipazione, dello sviluppo personale e responsabile, nonché la cittadinanza attiva in Europa e nel mondo, i volontari devono avere accesso alle attività di volontariato. Tuttavia, in primo luogo, i volontari devono essere tutelati attraverso diritti che corrispondano alle loro esigenze. La piena ed effettiva attuazione dei diritti e delle responsabilità indicati nella Carta migliorerà le condizioni per i volontari e il volontariato. Un approccio basato sui diritti riconosce il contesto specifico e le diverse forme di volontariato come punto di partenza; definisce i volontari come attivi titolari di diritti e crea doveri corrispondenti per coloro che ne hanno la responsabilità; inoltre mira a rafforzare il titolare di diritti e a permettergli di rivendicarli. La Carta promuove il ruolo delle organizzazioni come principali fornitori per il volontariato, pertanto i volontari devono accedere ai processi decisionali dell’organizzazione. La Carta riconosce le diverse attività di volontariato, i diversi tipi di fornitori di volontariato e di volontariato senza fornitori; crea una comprensione comune della definizione di volontario, di attività di volontariato e di fornitori di volontariato e fornisce un insieme di diritti fondamentali per i volontari e i fornitori di volontariato; inoltre funge da appello alla progettazione e all’aggiornamento delle politiche legate al volontariato a tutti i livelli.
Fonte: https://www.youthforum.org/sites/default/files/publication-pdfs/YFJ-VolunteeringCharter-IT.pdf
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Volunteering Charter. European Charter on the rights and responsibilities of volunteers/ Carta dei volontari. Carta Europea sui diritti e i doveri dei volontari
Di Forum Europeo della Gioventù
Abstract:
I sostenitori della Carta ritengono che l’accesso al volontariato e le opportunità di cittadinanza attiva siano diritti, non privilegi. Al fine di promuovere una cultura della partecipazione, dello sviluppo personale e responsabile, nonché la cittadi...
I sostenitori della Carta ritengono che l’accesso al volontariato e le opportunità di cittadinanza attiva siano diritti, non privilegi. Al fine di promuovere una cultura della partecipazione, dello sviluppo personale e responsabile, nonché la cittadinanza attiva in Europa e nel mondo, i volontari devono avere accesso alle attività di volontariato. Tuttavia, in primo luogo, i volontari devono essere tutelati attraverso diritti che corrispondano alle loro esigenze. La piena ed effettiva attuazione dei diritti e delle responsabilità indicati nella Carta migliorerà le condizioni per i volontari e il volontariato. Un approccio basato sui diritti riconosce il contesto specifico e le diverse forme di volontariato come punto di partenza. Esso definisce i volontari come attivi titolari di diritti e crea doveri corrispondenti per coloro che ne hanno la responsabilità. Inoltre, esso mira a rafforzare il titolare di diritti e a permettergli di rivendicarli. La Carta promuove il ruolo delle organizzazioni come principali fornitori per il volontariato, pertanto i volontari devono accedere ai processi decisionali dell’organizzazione. La Carta riconosce le diverse attività di volontariato, i diversi tipi di fornitori di volontariato e di volontariato senza fornitori. La Carta crea una comprensione comune della definizione di volontario, di attività di volontariato e di fornitori di volontariato e fornisce un insieme di diritti fondamentali per i volontari e i fornitori di volontariato. Inoltre la Carta funge da appello alla progettazione e all’aggiornamento delle politiche legate al volontariato a tutti i livelli.
Fonte: https://www.youthforum.org/sites/default/files/publication-pdfs/volunteering-charter-en.pdf
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Resolution on the rights based approach to volunteering / Risoluzione sull’approccio al volontariato basato sui diritti
Di Forum Europeo della Gioventù
Abstract:
Con questa Risoluzione, il Forum Europeo della Gioventù si impegna a garantire che tutti abbiano il diritto a fare volontariato e che tale diritto sia tutelato da qualsiasi forma di discriminazione; inoltre si impegna a condividere le proprie compete...
Con questa Risoluzione, il Forum Europeo della Gioventù si impegna a garantire che tutti abbiano il diritto a fare volontariato e che tale diritto sia tutelato da qualsiasi forma di discriminazione; inoltre si impegna a condividere le proprie competenze sull’approccio al volontariato basato sui diritti e a “garantire che i diritti e le responsabilità dei volontari siano riconosciuti e rispettati, e che i volontari stessi ne siano consapevoli. Una Carta europea dei diritti e delle responsabilità dei volontari potrebbe essere utilizzata come riferimento per l’elaborazione di politiche e la legislazione nazionale in questo campo”. Al fine di attuare l’approccio basato sui diritti, il Forum europeo della Gioventù invita le autorità pubbliche ad attuare una Carta dei diritti e delle responsabilità dei volontari in collaborazione con i volontari e le loro organizzazioni. La Dichiarazione sulla necessità di tale approccio è stata un chiaro messaggio da tutte le parti interessate a tutte le autorità sulla necessità di adottare una Carta.
Fonte: https://www.youthforum.org/sites/default/files/publication-pdfs/0987-11_Resolution_volunteering_FINAL.pdf
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A rights based approach to volunteering/ Un approccio al volontariato basato sui diritti
Di Magdalena Kurz, Forum Europeo della Gioventù
Abstract:
Il volontariato e la partecipazione alle organizzazioni giovanili operano al centro della democrazia, come forze dinamiche per l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva. Tutti dovrebbero avere il diritto di fare volontariato. Un approccio al volo...
Il volontariato e la partecipazione alle organizzazioni giovanili operano al centro della democrazia, come forze dinamiche per l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva. Tutti dovrebbero avere il diritto di fare volontariato. Un approccio al volontariato basato sui diritti creerebbe un quadro che integri le norme, i principi, gli standard e gli obiettivi del volontariato, riconoscendo nel contempo il contesto specifico e le diverse forme di volontariato come punto di partenza. Esso definirebbe i volontari come attivi titolari di diritti e stabilirebbe compiti per coloro che hanno responsabilità, contro i quali possono essere sporti reclami. Ovviamente tale concetto porta al dibattito su obblighi e responsabilità e pone la questione della responsabilità dei titolari di doveri. Costruire relazioni responsabili tra volontari, organizzazioni di volontariato e autorità legittimerebbe le richieste di individui e gruppi attraverso un quadro giuridico comune e riconosciuto. Al fine di promuovere una cultura di partecipazione e cittadinanza attiva in Europa e nel mondo, i volontari devono avere accesso e incoraggiamento al volontariato. Tuttavia, i volontari necessitano innanzitutto di diritti che consentano loro di partecipare pienamente alla società. In definitiva, concentrarsi su un approccio al volontariato basato sui diritti migliora la situazione dei volontari, in termini di bisogni, problemi e potenzialità.
Fonte: https://pjp-eu.coe.int/documents/42128013/47261497/rights-based.pdf/1372dab6-c6d9-4ec9-9aec-3983d145697d
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Carta dei Valori del Volontariato
Di CSVnet Coordinamento nazionale
Abstract:
La Carta dei Valori del Volontariato nasce nel 2001 da una riflessione nazionale a cui hanno partecipato numerosissime organizzazioni, coadiuvate da esperti e studiosi. La Carta, attraverso un enunciato di 24 punti, descrive l’identità e le finalità ...
La Carta dei Valori del Volontariato nasce nel 2001 da una riflessione nazionale a cui hanno partecipato numerosissime organizzazioni, coadiuvate da esperti e studiosi. La Carta, attraverso un enunciato di 24 punti, descrive l’identità e le finalità comuni del volontariato italiano, ne afferma la preziosa testimonianza e ne ribadisce il carattere solidale. La Carta si compone di tre sezioni: la prima raccoglie i principi fondanti, la seconda è dedicata ai volontari e la terza riserva l’attenzione alle organizzazioni di volontariato.
Fonte: https://www.csvnet.it/phocadownload/rapportistudio/CARTA%20DEI%20VALORI%20DEL%20VOLONTARIATO.pdf
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Gender Matters. A manual on addressing gender based violence affecting young people/ Il genere conta. Un manuale su come affrontare la violenza di genere che colpisce i giovani
Di Consiglio d’Europa, Dipartimento della Gioventù
Abstract:
Questo manuale è una risorsa per lavorare con i giovani su questioni di genere e violenza di genere che coinvolgono i giovani. Quest’azione è una parte centrale dell'educazione ai diritti umani: programmi e attività educativi incentrati sulla promozi...
Questo manuale è una risorsa per lavorare con i giovani su questioni di genere e violenza di genere che coinvolgono i giovani. Quest’azione è una parte centrale dell'educazione ai diritti umani: programmi e attività educativi incentrati sulla promozione dell'uguaglianza nella dignità umana. Negli ultimi anni, la Direzione della Gioventù e dello Sport del Consiglio d'Europa ha collaborato con organizzazioni, associazioni, iniziative e reti giovanili per rendere l'educazione ai diritti umani un aspetto centrale del lavoro giovanile e della cittadinanza in Europa. Sviluppata in relazione ad altre aree di lavoro come l'educazione interculturale, la partecipazione politica, l'empowerment delle minoranze e dei giovani provenienti da minoranze, l'educazione ai diritti umani ha il potenziale per essere un catalizzatore per una serie di azioni educative, politiche e culturali. L'educazione ai diritti umani è un'area profonda e stimolante per coloro che operano nel settore giovanile; implica diritti universali, indivisibili e inalienabili, ma può comportare anche l’essere oggetto di emarginazione politica, interpretazione e sfida.
Fonte: http://www.eycb.coe.int/gendermatters/pdf/GenderMatters_EN_2013.pdf
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La partecipazione dei giovani: Diritto, Scelta, Opportunità
Ricerca curata dall’Ufficio studi e ricerche di ANCI. Di Massimo Allulli, Annalisa Gramigna, Valentina Piersanti.
Abstract:
Il Rapporto nasce dall’analisi di esperienze di partecipazione e co-progettazione avviate dalle amministrazioni comunali con l’intento di creare occasioni di collaborazione con i ragazzi per ripensare la città e, contestualmente, supportarli nella lo...
Il Rapporto nasce dall’analisi di esperienze di partecipazione e co-progettazione avviate dalle amministrazioni comunali con l’intento di creare occasioni di collaborazione con i ragazzi per ripensare la città e, contestualmente, supportarli nella loro ricerca di identità sociale e professionale. Le esperienze sono state esaminate secondo lo schema indicato dalla Carta della partecipazione dei giovani del Consiglio d’Europa. Un focus particolare è stato dedicato ai metodi e alle tecniche che una città può effettivamente adottare per coinvolgere cittadini, esperti e stakeholders.
Fonte: http://www.anci.it/wp-content/uploads//2018/06/Contenuti/Allegati/report_partecipazione_1_10.pdf
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Young People, Solidarity and Democracy Theme 2: Participation & Expression Theme 3: Volunteering/ Giovani, solidarietà e democrazia Tema 2: partecipazione ed espressione Tema 3: volontariato
Di Gary Pollock, Andreia Henriques, Edward Hind
Abstract:
To facilitate a constructive dialogue between academics, policy makers and practitioners, the EU-CoE youth partnership ran a symposium ‘Youth Policy Responses to the Contemporary Challenges Faced By Young People’ in June 2017. A central pillar of the...
To facilitate a constructive dialogue between academics, policy makers and practitioners, the EU-CoE youth partnership ran a symposium ‘Youth Policy Responses to the Contemporary Challenges Faced By Young People’ in June 2017. A central pillar of these challenges was identified to be Solidarity and Democracy for which there were two key components: Participation and Volunteering. In preparation for the symposium the authors of this paper drafted material intended to stimulate debate and suggestions for the future direction of policy in these areas. This paper represents the authors’ synthesis of the topics covered from academic, policy and practice perspectives. It is structured using the priorities taken from the symposium, that is focusing on the major headings identified by the participants. For the theme entitled ‘participation’, the key areas of concern were grouped under two headings: underrepresentation, and new forms of participation. For the theme entitled ‘volunteering’ the key areas of concern were grouped under two headings: recognition and frameworks.
Per facilitare un dialogo costruttivo tra accademici, policy makers e professionisti, nel giugno 2017 il partenariato giovanile UE-CoE ha organizzato il simposio "Risposte della politica giovanile alle sfide contemporanee affrontate dai giovani". Un pilastro centrale di queste sfide è stato identificato in solidarietà e democrazia per cui vi erano due componenti chiave: partecipazione e volontariato. In preparazione al simposio, gli autori di questo articolo hanno redatto materiale destinato a stimolare il dibattito e suggerimenti per la direzione futura della politica in questi settori. Questo articolo rappresenta la sintesi degli autori degli argomenti trattati da prospettive accademiche, politiche e pratiche. È strutturato utilizzando le priorità tratte dal simposio, che si concentra sui principali titoli identificati dai partecipanti. Per il tema "partecipazione", le principali aree di interesse sono state raggruppate in due categorie: sotto-rappresentazione e nuove forme di partecipazione. Per il tema "volontariato", le principali aree di interesse sono state raggruppate in due categorie: riconoscimento e quadri.
Fonte: https://pjp-eu.coe.int/documents/42128013/47262391/Solidarity+and+Democracy+-+Participation+and+Expression+-+Volunteering+-+Analytical+Paper.pdf/b6924cb9-73b8-4923-f251-3db03e80ae24
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Young people in suburbs feel discriminated, but hopeful / I giovani in periferia si sentono discriminati, ma pieni di speranza
By Magnus Dahlstedt
Abstract:
Based on research in Swedish multi-ethnic areas, this paper examines discourses of unrest among youth in multi-ethnic, tower-block suburbs. While there is a focus on the mechanisms of racialized social exclusion among the youth, the preoccupation amo...
Based on research in Swedish multi-ethnic areas, this paper examines discourses of unrest among youth in multi-ethnic, tower-block suburbs. While there is a focus on the mechanisms of racialized social exclusion among the youth, the preoccupation among local actors including social workers, police, principals and representatives of NGOs as is with the ‘area of exclusion’ itself as causing the problems of urban unrest. Such problematizing highlights broader policy changes in Sweden, where the main responsibility for welfare is put on the individual, rather than on the collective and the state.
Basato sulla ricerca nelle aree multietniche svedesi, questo articolo esamina discorsi di disordini tra i giovani nelle periferie multietniche costituite da grattacieli. Tuttavia ci si concentra sui meccanismi di esclusione sociale razzializzata tra i giovani, sulla preoccupazione degli attori locali tra cui assistenti sociali, polizia, presidi e rappresentanti delle ONG, come la stessa "area di esclusione" che causa i problemi dei disordini urbani. Tale problematizzazione evidenzia cambiamenti politici più ampi in Svezia, dove la responsabilità principale nei confronti del benessere è posta sull'individuo, piuttosto che sulla collettività e sullo stato.
Fonte: https://www.diva-portal.org/smash/get/diva2:1168342/fulltext01.pdf
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